Malattie rare Aicardi sindrome
la sindrome Aicardi è una malattia genetica rara caratterizzata dall'assenza parziale o completa del corpo calloso, una parte importante del cervello che collega i due emisferi cerebrali, convulsioni e problemi sulla retina. La causa della Sindrome di Aicardi è legata all'alterazione genetica nel cromosoma X e, pertanto, questa malattia colpisce principalmente le donne. Negli uomini la malattia può verificarsi nei pazienti con sindrome di Klinefelter perché hanno un cromosoma X in più, che può causare la morte nei primi mesi di vita.
La Sindrome di Aicardi non ha cura e l'aspettativa di vita è ridotta, con casi in cui i pazienti non raggiungono l'adolescenza. Sintomi della Sindrome di Aicardi I sintomi della Sindrome di Aicardi possono essere:
Convulsioni;
ritardo mentale;
Ritardo nello sviluppo motorio;
- Lesioni alla retina dell'occhio;
- Malformazioni spinali come spina bifida, vertebre colate o scoliosi;
- Difficoltà nel comunicare;
- Microftalmia dovuta a piccole dimensioni dell'occhio o addirittura assenza.
- convulsioni nei bambini con questa sindrome sono caratterizzati da contrazioni muscolari rapide, con iperestensione del capo, flessione o estensione del tronco e delle braccia, che si verificano più volte al giorno a partire dal primo anno di vita. Il
diagnosi di sindrome di Aicardi è fatta in base alle caratteristiche presentate da parte di bambini e test di neuroimaging come la risonanza magnetica o EEG, individuando i problemi nel cervello.
Trattamento della Sindrome di Aicardi Il trattamento della Sindrome di Aicardi non cura la malattia, ma aiuta a ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Per trattare le convulsioni si raccomanda di assumere medicinali anticonvulsivanti, come carbamazepina o valproato. La fisioterapia neurologica o la stimolazione psicomotoria possono essere utili nel migliorare le convulsioni.
La maggior parte dei pazienti, anche se sottoposti a trattamento, finisce per morire prima dei 6 anni, solitamente a causa di complicanze respiratorie. La sopravvivenza oltre i 18 anni è rara in questa malattia.